La storia inizia a Damasco nel 1980, quando una donna mette in moto la sua auto innescando così l’esplosione. Dal balcone dell’appartamento il suo compagno vede la scena con in braccio la loro bambina, impotente. L’uomo però si vede costretto a dover abbandonare la figlia presso l’ambasciata svedese, per salvarla.
Dopo trent’anni troviamo Klara che vive a Bruxelles ed è assistente di una nota parlamentare europea. La ragazza si ritrova, suo malgrado, in possesso di informazioni pericolosissime e riservatissime. Klara è in pericolo, i file che ha per le mani non possono per nessun motivo cadere nelle mani sbagliati e d essere divulgate e chi ne è a conoscenza deve morire.
Per ultimo conosciamo George, un giovane avvocato che viene incaricato da una misteriosa ditta di raccogliere tutte le informazioni possibili su Klara.
Tre personaggi che sono indissolubilmente legati, coinvolti in un traffico di informazioni da cui sembra impossibile uscire.
Un thriller difficile da seguire almeno all’inizio, perchè bisogna abituarsi alla narrazione in prima persona per quanto riguarda l’uomo misterioso che sfugge all’attentato di Damasco, e in terza persona per Klara e George. Secondo me la trama non ha dato molto valore alle informazioni segrete che sarebbero il centro della storia, dando vita così ad un thriller poco convincente che si risolve in modo un pò troppo semplicista.
Il nuotatore l’ho trovato molto noioso e insipido, con personaggi che si danno a riflessioni spesso senza un filo logico e senza dar vita nel lettore alla voglia di leggere.

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