Anna, storia di un palindromo di Francesco D’Isa

Anna è una giovane donna di ventotto anni che sta incominciando una nuova vita in una nuova città. Ma improvvisamente i suoi piani vengono sconvolti da alcuni attacchi di epilessia. Per scoprirne le cause si affida alle cure di Ezio, neorochirurgo che prende a cuore il suo caso; ma durante l’operazione che dovrebbe rimuovere l’angioma di cui è affetta Anna, Ezio commette un errore dando inizio ad un calvario per entrambi, paziente e dottore.
I due si innamorano e decidono di condividere le proprie vite, ma il passato di Anna diventa un mistero agli occhi di Ezio. Ogni volta che la donna ripensa a fatti della sua vita passata, il suo linguaggio si fa confuso e pieno di termini che sembrano detti a sproposito ma che lasciano intendere un trauma vissuto e cancellato pur di sopravvivere.
Ezio cerca in tutti i modi di rimediare al danno fatto, ma per lui è sempre più difficile vivere con una donna di cui non conosce il passato e che fa di tutto per nasconderlo.
Una storia che lascia il segno, perchè per alcuni il passato non lascia tracce significative lasciando che la vita scorra tranquilla; ma per altri il passato diventa un’ombra oscura che incombe sulle loro vite e su quelle di chi gli sta accanto.
L’autore ci accompagna in un viaggio tra sogno e realtà, passato e presente che si intrecciano indissolubilmente, dando spazio alla solitudine che ognuno di noi si porta dentro e che non sempre la persona che amiamo riesce a colmare.
Francesco D’Isa ci porta anche a pensare se possiamo davvero amare una persona nonostante il suo passato, accettarne i traumi che ha subito ma che ha voluto tacere alle nostre orecchie pur di non farci soffrire o semplicemente per smettere di soffrire essa stessa.
Una lettura piacevole, con descrizioni particolareggiate dei pensieri e dei sentimenti dei protagonisti.

Buona lettura!

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L’erede della luce di Luca Rossi

Ed eccoci al seguito de “I rami del tempo”.
Lil è riuscita a tornare indietro nel tempo per cercare di ristabilire la sequenza temporale in modo da salvare l’isola di Turios, dove è in corso una pesante battaglia tra il popolo e l’esercito reale. La giovane è in fin di vita e separata da Miril, la sacerdotessa diventata nel frattempo la sua compagna, ma le spetta un’ardua decisione: sacrificare il suo mondo salvando i rivoltosi o assistere al loro inesorabile sterminio.
Intanto Miril è prigioniera nel palazzo reale e provata dalle numerose torture dovrà affidarsi solo a se stessa per salvarsi e sconfiggere le sue paure.
Intanto nel regno di Isk del futuro Aleia diventa regina dopo la morte per mano di Milia di re Beanor, conquistando la fiducia dei suoi sudditi cercando di creare un regno di pace e prosperità. Ma le modifiche fatte al passato si ripercuotono sul suo operato e Aleia si vede costretta a tornare nel passato e cercare di rimediare ai danni temporali messi in moto dal mago Aldin.
Le modifiche ai rami del tempo però scatenano eventi sempre diversi, tanto da portare Lil ad abusare del suo sempre più potente dono, fino ad attirare l’attenzione di Molov, il Presidente della Federazione dei Mondi.
Con questo libro Luca Rossi si conferma un abile scrittore capace di catturare l’attenzione del lettore. Io non vedevo l’ora di scoprire cosa succede ai protagonisti, ma allo stesso tempo non volevo arrivare alla fine del libro per continuare a gustarmi la storia.
L’imprevedibile svolta in un’ambientazione futuristica tipo “Star Trek” mi è piaciuta molto, anche se è stata un pò troppo repentina; comunque bravo davvero l’autore che è riuscito a dare alla storia un carattere originale in maniera molto originale.

Buona lettura!

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Maledetta fantasia di Spicy Pepper

Giulia è una giovane scrittrice vittima della sua fantasia. Il suo punto di riferimento è Luca, l’ex ragazzo che Giulia ha piantato ad un passo dal matrimonio. La vita della protagonista cambia radicalmente quando il suo libro viene scelto per diventare un film: si vede quindi ad affrontare tutte le sue paure e trasferirsi a New York. Ma proprio durante il volo Giulia incontrerà un uomo misterioso che sul momento sente di odiare con tutto il cuore, ma che poi la conquisterà.
Sul momento l’ho scambiato per una storia tipo “50 sfumature di grigio” e solo la scrittura a dir poco perfetta mia ha fatto continuare la lettura. Non sono un’amante dei romanzi rosa e forse per questo non sono riuscita ad apprezzare la storia: la solita ragazza un pò goffa e infantile, che dà corda alla sua fantasia, succube della figura paterna e che alla fine si innamora dell’uomo bello e pieno di problemi trasformandosi in “crocerossina”.
Vedremo cosa ci riserverà il seguito…

Buona lettura…

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La mia amica ebrea di Rebecca Domino

Amburgo, Seconda guerra mondiale. Josepha è ariana, ha quindici anni e vive con la sua famiglia: la madre e il fratello che seguono letteralmente i principi del nazismo ed il padre che dopo aver combattuto e aver perso una gamba, vede vacillare la sua “fede” nel regime. La vita relativamente tranquilla della famiglia viene sconvolta quando una madre con i suoi due figli bussa alla porta di casa: ha disperatamente bisogno di aiuto, la figlia sta male e non sa dove portarla. Il padre di Josepha li fa entrare subito in casa nascondendoli in soffita perchè si vede già dai loro lineamenti che sono ebrei. Non tutta la famiglia però è d’accordo con questa decisione, dando vita a segreti e bugie che spaccano i già precari legami della famiglia tedesca.
Dopo questo inaspettato arrivo anche Josepha non è per niente contenta, lei è ariana, appartiene alla razza perfetta e non sopporta di dover dividere la sua casa ed il suo cibo con degli ebrei, persone di razza inferiore, quasi animali; ma la vicinanza con Rina che ha la sua età ed è sensibile come lei, infonderà in lei il dubbio che la ragazza ebrea in fondo non sia tanto diversa, ma che anzi le assomigli più di quanto pensi.
La storia è raccontata in prima persona da Josepha che sembra una ragazza superficiale ed egocentrica, che si preoccupa più delle sue frivole amiche tedesche che di ciò che accade nella sua famiglia; questo personaggio all’inizio mi è sembrato quasi antipatico, anche se purtroppo so che le idee naziste venivano inculcate a forza nella mente della gente, un perfetto lavaggio del cervello.
Ma man mano che Josepha inizia a pensare con la sua testa e a capire che anche gli ebrei meritano di vivere la loro vita da liberi, spicca la grande sensibilità di questo personaggio.
Ho adorato Rina, una ragazzina timida e sensibile che non si arrende di fronte alla cecità di Josepha e le fa capire che lei e la sua famiglia sono uguali, tutti siamo uguali.
A poco a poco Josepha si allontana dalle sue amiche d’infanzia, ma si avvicina sempre di più a Rina facendo nascere un’amicizia dolce e forte al tempo stesso che supererà tutte le barriere alzate dalla guerra.
Quello che tutte le volte mi lascia senza parole è il potere che ha avuto la propaganda nazista sul pensiero di un’intera nazione grazie, purtroppo, alle azioni di intimidazione e ferocia e che così solo una minima parte abbia avuto il coraggio di opporsi all’antisemitismo.
Davvero un’ottima lettura, che ci apre gli occhi sui pregiudizi sulle persone che a volte ci chiudono gli occhi davanti alle apparenze. Una grande amicizia piò darci il coraggio di aprire la mente e il cuore, rafforzando il nostro carattere e la nostra personalità per non far sempre parte di un unico gregge.

Buona lettura!

Per saperne di più e per acquistare il libro vai su:

rebeccadomino.blogspot.it

www.sofiadominolibri.blogspot.it

Vi invito caldamente insieme a Sofia e Rebecca Domino di visitare i siti internet delle Associazioni che hanno fondato:

www.unponteperannefrank.org
che incoraggia a rimuovere ogni forma di discriminazione.

www.adolescentiecancro.org
che offre aiuto ai ragazzi tra i 13 e i 24 anni che hanno il cancro o che l’hanno avuto.

Grazie di cuore!

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La fantastica storia dell’ottantunenne investito dal camioncino del latte di J.B. Morrison

Frank vive solo con il suo gatto in una cittadina inglese. Per passare il tempo guarda la televisione e sperpera la pensione tra il minimarket e i negozi dell’usato. Il giorno del suo ottantunesimo compleanno viene investito dal camioncino del latte ed inizia per lui un lento susseguirsi di giornate ancora più tristi. Ma con l’arrivo di Kelly Natale, l’assistente sanitaria domiciliare, Frank inizia a rianimarsi: avrà maggiore cura di sè e della casa e arriverà anche a liberarsi del suo amato gatto pur di non perdere Kelly. Ma le visite presto finiranno, quindi Frank inizia a vendere qualsiasi cosa trovi in casa per racimolare i soldi per poter pagare il servizio di assistenza.
Una storia che, a dispetto del titolo, di fantastico secondo me ha ben poco, è tutto raccontato in modo banale, sembrava che ci fosse allegria e ironia, invece niente. Il protagonista del libro a tratti risulta quasi antipatico con il suo cinismo esagerato, l’autore dà vita ad un personaggio che non si stupisce mai di niente e che per me risulta anonimo e senza spessore.
Le mie aspettative per questo libro sono state davvero deluse, peccato…

Per saperne di più vai su

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I rami del tempo di Luca Rossi

Nell’isola di Turios un’improvvisa pioggia di schegge si abbatte sugli abitanti, uccidendoli quasi tutti. Solamente la sacerdotessa Meril, Lil ed il marito Bashinoir si salvano dalla tragedia. I tre possono contare solo sulle protezioni magiche che a stento riesce a mantenere Meril per fronteggiare il regno di Isk che progetta di conquistare l’isola da millenni.
Maghi e consiglieri si danno il turno per ottenere il favore di re Beanor, un re spietato affamato di potere e di sesso, collerico e imprevedibile. Ma Beanor non sa che il pericolo più grande si nasconde proprio tra le sue numerose concubine…
Premetto che è il primo libro del genere Fantasy che leggo e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. La storia mi ha tenuta col fiato sospeso fino all’ultima riga, peccato però per il finale un pò troppo precipitoso e che faccia pensare che manchino alcune pagine, ma forse sono io che sono abituata ad altri generi di storie.
I personaggi sono ben descritti, anche se avrei preferito che la sacerdotessa Miril fosse più forte e altera, invece mi sembra un pò troppo debole e fragile per il ruolo che ricopre.
Mi è piaciuto pensare al tempo come un organismo vivente che cresce come fa un albero i cui rami sono le varie linee temporali: solo un ramo può diventare realtà e gli altri diventano solo possibilità che man mano si seccano e cadono. Ma la magia ha il potere di riportarci indietro nel tempo e poter modificare così il corso della storia.
Lo scrittore non si perde in giri di parole inutili, lo stile è diretto e conciso così noi lettori non abbiamo proprio il tempo di annoiarci.

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