Francia, 1980. Pochi giorni prima l’aereo che porta da Istanbul a parigi si schianta contro il Mont terrible nel Giura. I passeggeri sono tutti morti, ma all’improvviso succede un miracolo: una neonata di tre mesi viene ritrovata incolume fra le macerie del disastro. Tutti gridano al miracolo, ma le neonate a bordo erano due: è Lyse-Rose oppure Emilie?
Due famiglie iniziano la battaglia legale per il riconoscimento della piccola, l’una ricca e potente, l’altra povera e con alle spalle innumerevoli avversità. In un epoca in cui il test del DNA ancora non esiste, la paternità della piccola viene affidata solo ad alcuni segni particolari della piccola, come ad esempio gli occhi azzurri di cui i componenti della famiglia ricca non possiedono traccia, e un braccialetto d’oro che la piccola sembra indossasse ma di cui non si trova più traccia.
La bambina viene quindi affidata alla famiglia povera, ma i ricchi non si danno per vinta e assoldano un detective privato per scoprire la verità. Dopo diciotto lunghi anni il detective la trova e la consegna direttamente nelle mani della ragazza; subito dopo l’uomo viene trovato cadavere e la ragazza scompare.
Una girandola di personaggi ambigui e malvagi che non hanno alcun scrupolo per i sentimenti degli altri pur di scoprire la verità, un colpo di scena dopo l’altro che fa chiedere al lettore quanto peso possa avere il destino nella vita di tutti i giorni. Ma è davvero il destino quello che guida i fatti di questa storia, oppure da lontano qualcuno sta manipolando i protagonisti fin dall’inizio?
Un thriller appassionante in cui il lettore viene manipolato dall’autore tra false apparenze e mezze verità, fino alle ultime pagine in cui si scopre la sconvolgente vera identità della ragazza.
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Buona lettura!

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