Sono passati dieci anni, ma l’incubo non è finito.
Jack Derber sta per essere rilasciato dopo l’accusa di rapimento.
Per Sarah ricomincia tutto daccapo. I ricordi tornano come un fiume in piena: lo scantinato dove è stata tenuta prigioniera insieme ad altre tre ragazze, le interminabili torture fisiche e psicologiche che ha dovuto sopportare. Ma alla fine ce l’aveva fatta, era scappata, e aveva salvato le sue due compagne superstiti. Si, perchè Jennifer, la sua migliore amica, non ce l’aveva fatta, Jack l’aveva ammazzata. Sarah lo sa perchè lei c’era, ma il corpo non è mai stato ritrovato, inducendo la polizia a credere che Jack Derber fosse solo un rapitore.
Per cercare di trattenerlo in carcere per Sarah c’è solo una soluzione: trovare il cadavere dell’amica d’infanzia, ma per farlo ha bisogno dell’aiuto di Tracy e Christine le altre due sopravvissute, e nonostante l’odio che provano per lei. Perchè nonostante siano passati dieci anni dalla liberazione l’incubo non è svanito e quello che succede dopo è ancora più terribile, una scia di orrori all’apparenza interminabile sta per travolgere le tre donne.
Questa è una storia che non parla della perversione degli uomini, ma della forza che hanno dentro le donne per cercare di superare il trauma che hanno subito e del coraggio che hanno per andare fino in fondo e fare giustizia.
Questo libro d’esordio mi ha colpita molto, i personaggi sono ben descritti e gli stati d’animo delle protagoniste sono descritti in modo molto preciso.
Ma sembra che la storia possa avere un seguito, cosa che spero visto che questa autrice mi ha colpito molto.

Buona lettura!

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