Urla nel silenzio di Angela Marsons

LA TRAMA

Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.
Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo…

LA MIA OPINIONE

Storia con sfumature cupe sia per quanto riguarda l’ambientazione, nebbia e buio, sia per i caratteri della protagonista. Infatti l’autrice dà vita a Kim Stone, detective giovane e con un passato triste alle spalle che la fa essere scontrosa con tutti e priva di tatto. Ma Kim non è assolutamente priva di empatia come vuol far credere a chiunque provi ad entrare nella sua corazza, infatti il ritrovamento di tre cadaveri in un campo desta in lei la voglia di inchiodare l’assassino; sono tre ragazze che hanno vissuto in un istituto dove nessuno dava loro le dovute attenzioni, ognuna di loro era un numero e chi si occupava di loro lo faceva solo per lo stipendio a fine mese. Un passato molto simile a quello di Kim.
Chi è l’assassino delle ragazze? Chi vuole sotterrare per sempre i segreti dell’istituto uccidendone l’ex direttrice e gli ex dipendenti?
Ritmo serrato, svolte continue, fino a giungere ad un finale a sorpresa che non vi aspetterete!
Spero di leggere presto altri libri di questa scrittrice con protagonista Kim Stone perchè è una detective che nonostante il suo modo rude di affrontare le persone, nasconde un carattere dolce e molto sensibile, basta solo scoprirlo a poco a poco…
Buona lettura!

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Una famiglia quasi perfetta di Jane Shemilt

TRAMA

Jenny è un medico, sposata con un famoso neurochirurgo e madre di tre adolescenti. Ma quando la figlia quindicenne, Naomi, non fa ritorno a casa dopo scuola, la vita perfetta che Jenny credeva di essersi costruita va in pezzi. Le autorità lanciano l’allarme e parte una campagna nazionale per cercare la ragazza, ma senza successo. I mesi passano e le ipotesi peggiori diventano sempre più plausibili, ma in mancanza di indizi significativi l’attenzione sul caso si affievolisce. Jenny però non si arrende. A un anno dalla sparizione della figlia, sta ancora cercando la verità. Presto capisce che le persone di cui si fidava nascondono terribili segreti, Naomi per prima. Seguendo le flebili tracce che la ragazza ha lasciato dietro di sé, Jenny si accorgerà che sua figlia è molto diversa dalla ragazza che pensava di aver cresciuto…

LA MIA OPINIONE

La famiglia che Jenny ha costruito è praticamente sotto il suo controllo, il marito è un neurochirurgo affermato, i figli adolescenti amano gli studi e pensano alle loro possibili carriere. Nulla fa pensare che ci siano segreti fra di loro.
Tutto cambia improvvisamente la sera in cui Naomi, la figlia minore, non fa ritorno a casa alla solita ora. Il marito e gli altri due figli iniziano a rinfacciare a Jenny il fatto che doveva avere tutto sotto controllo, le loro vite programmate fino al millesimo di secondo. Ma anche Jenny ha raggiunto i suoi limiti e la fiducia che credeva di avere conquistato con i suoi cari invece si rivela una menzogna. Il marito esce con un’altra donna, i figli vivono vite totalmente differenti rispetto a ciò che crede Jenny.
A un anno dalla scomparsa della figlia, la donna non ha perso le speranze e così pian piano dovrà aprire gli occhi sulle verità che la sua famiglia teneva nascoste.
Il romanzo è scritto con la voce di Jenny e trabocca di angoscia al punto da farmi quasi immedesimare nel personaggio. La scelta poi di narrare i fatti con due linee temporali (prima e dopo la scomparsa di Naomi) dà un tocco di imprevedibilità in più alla storia, lasciando spazio ad un finale davvero sconvolgente.
Una storia che fa riflettere sul fatto che spesso il tempo che dedichiamo alle persone a cui vogliamo bene è scarso, i nostri cari ci passano accanto e nemmeno li vediamo costretti a rispettare i ritmi di vita sempre più frenetici.
Da Leggere assolutamente!
Buona lettura!

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Virgin di James Patterson

TRAMA

Fatima, 1917. Tre piccoli pastori raccontano di aver visto una donna scendere da una nube. Ha consegnato loro un messaggio inquietante: due vergini daranno contemporaneamente alla luce due bambini; il primo sarà il Salvatore, l’altro…
Vaticano, giorni nostri. Mentre il pianeta è devastato da epidemie, a Roma giunge una notizia: due adolescenti che stanno per partorire si dichiarano vergini. La prima a Boston, l’altra in un villaggio irlandese. Memore della Profezia di Fatima il papa affida a padre Nicholas Rosetti il compito di indagare sulla misteriosa vicenda, e, in punto di morte, gli rivela un inconfessabile segreto. In uno scenario apocalittico, Rosetti, aiutato dall’ex suora Anne Fitzgerald, si lancia in una corsa contro il tempo per scoprire la verità, senza sapere quali demoni saranno affrontati.

LA MIA OPINIONE

Sono rimasta piacevolmente colpita da questo libro, mi è piaciuta l’idea di far nascere un nuovo Salvatore ai giorni nostri. L’autore riesce a lasciare sempre il dubbio nel lettore: le ragazze sono sincere, entrambe sono incinte e sono vergini, ma quale delle due porta in grembo il Salvatore? La ragazza americana che vive nell’agio della ricchezza della sua famiglia, o la ragazza irlandese che vive in condizioni di quasi povertà?
Mi ha intrigato anche lo scenario apocalittico che l’autore crea intorno a questo evento miracoloso: carestia e malattie investono il mondo senza un’apparente causa.
La corsa contro il tempo per cercare di preservare l’incolumità delle ragazze di padre Rosetti e di Anne Fitzgerald è senza fiato, mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine; i dubbi morali che assillano i due sono sono molti: l’amore che li travolge nuovamente, il dover risolvere una questione religiosa spinosa come la Profezia di Fatima mette in luce ogni debolezza e forza che si nascondono anche dentro ognuno di noi.
Il finale è lieto solo all’apparenza… Spero in un grande seguito!
Buona lettura!

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La ragazza del treno di Paula Hawki

TRAMA

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare le case e le strade che scorrono e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto e la sua stessa vita diventerà legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

LA MIA OPINIONE
Ogni giorno Rachel compie lo stesso tragitto in treno per andare al lavoro e osservare la vita che scorre fuori dal finestrino è diventata una costante. Con la fantasia crea le vite delle persone che vivono nelle case che vede, non immaginando quanto gli eventi nella realtà siano diversi da come li aveva immaginati: una coppia per lei felice è in realtà sull’orlo di una crisi senza rimedio e persino la sua vita nasconde terribili segreti che mai e poi mai sarebbe riuscita a immaginare.
A volte Rachel con la sua curiosità maniacale rende la sua situazione sempre più complicata tanto da farmi pensare che a volte farsi i fatti propri è la soluzione migliore, ma grazie a questa sua curiosità riuscirà a dare un senso alla sua vita scoprendo verità agghiaccianti sul suo matrimonio oramai finito…
Ci ho messo un pò a decidermi a leggere questo libro credevo fosse l’ennesima delusione, invece si è rivelato molto scorrevole e coinvolgente, con i punti di vista delle protagoniste scritti in prima persona.
E fate attenzione: non sempre l’erba del vicino è quella più verde…
Buona lettura!

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La ragazza senza passato di Simon Wood

TRAMA

Appena laureate, Zoë e Holli sono partite per un viaggio di divertimento a Las Vegas. Ma durante il ritorno è successo qualcosa di imprevedibile e folle. Le due ragazze sono state rapite e trasportate in una sordida camera delle torture. Zoë è riuscita miracolosamente a scappare ed è stata ritrovata dalla polizia, confusa e sotto shock. Da allora la sua vita è cambiata per sempre. L’ultima volta che ha visto Holli, l’amica era inerme nelle mani di un sadico killer. Un anno dopo, ancora tormentata dai sensi di colpa, Zoë s’imbatte in un caso su cui sta indagando la polizia, che sembra somigliare stranamente al suo rapimento. Insieme a un detective molto zelante, Zoë ripercorre i passi di quella fatidica notte nel deserto, sperando che la sua memoria torni e li aiuti a rendere giustizia a Holli. Pian piano, si avvicina sempre più all’uomo che l’ha rapita. L’uomo che marchia le sue vittime sfregiandole con un coltello. Il Marchiatore. Il killer non ha smesso di aspettarla. E il tempo ha alimentato la sua sete di vendetta.

LA MIA OPINIONE

Scritto in modo scorrevole e incalzante, non lascia un attimo di tregua. Zoë è una ragazza come tante che ama divertirsi e magari anche fare un pò la sciocca con gli uomini ma dopo il rapimento si trasforma in un’eroina senza paura. In questo thriller il colpevole lo conosciamo fin da subito, ma è la motivazione che lo spinge ad uccidere l’enigma che tiene il lettore attaccato alle pagine. Un killer convinto di dover mettere in riga le sue vittime a causa del suo traumatico passato.
La protagonista imparerà a sue spese a dar maggior valore alla vita, che ogni mostro genera un altro mostro e che fermarli può costare molto caro.
Lettura davvero piacevole!
Buona lettura!

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ROOM (Stanza, Letto, Armadio, Specchio) di Emma Donoghue

TRAMA

Jack ha cinque anni e la Stanza è l’unico mondo che conosce. È in quel luogo chiuso all’esterno che è nato e cresciuto, è lì che vive con Ma’, senza esserne mai uscito. Con Ma’ impara, legge, mangia, dorme, gioca. I suoi compagni sono gli oggetti contenuti nella Stanza, si chiamano Letto, Specchio, Piumone, Labirinto. Di notte a volte Ma’ lo chiude dentro Armadio e spera che lui dorma quando Old Nick viene a farle visita.
La Stanza è la casa di Jack, ma per Ma’ è la prigione dove Old Nick la tiene rinchiusa da sette anni. Grazie al suo amore e alla sua determinazione, Ma’ ha creato per Jack una straordinaria possibilità di vita, gli ha costruito intorno un mondo forse migliore del nostro. Per lui non esiste altra realtà, e quella che filtra dalla Tv non esiste davvero. Però Ma’ sa che non potrà mai essere abbastanza, né per lei né per Jack. E così escogita un piano per fuggire, contando sul coraggio di quel bambino un po’ speciale, e su una buona dose di fortuna. Ma non sa quanto sarà difficile il passaggio da quell’universo chiuso al mondo là fuori… Raccontata attraverso gli occhi, e la lingua, di Jack, Stanza, Letto, Armadio, Specchio è una storia che fin dalle prime pagine fuga il sospetto del paradosso o dell’assurdo e acquista una straordinaria forza vitale. Un romanzo che avvolge interamente il lettore in un intenso, ricco, emozionante rapporto madrefiglio, quale non si era mai visto nella narrativa contemporanea.

LA MIA OPINIONE

La storia narrata con le parole di un bimbo di cinque anni con i suoi errori e parole “inventate” dà forza e carattere alla storia, ma a volte risulta un pochino pesante e forse anche un pò snervante, spesso mi sono ritrovata a pensare: ma quando inizia un capitolo scritto dal punto di vista della madre o almeno in terza persona?
Il ritmo è lento all’inizio, la routine di madre e figlio è sempre la stessa, ma sono le emozioni che piano piano nascono a farlo aumentare. Quando Ma’ inizia a concepire l’idea che da quella prigione si può uscire tutto si fa frenetico, l’ansia di ritornare alla normalità della donna diventa quasi parte di me che stavo solo leggendo.
L’istinto di sopravvivenza porta la madre a creare un mondo di fantasia che però per Jack è tutto e quando inizia a scoprire la verità il bambino si rifiuta di accettarla, sperando di tornare nella Stanza anche dopo essere stato liberato.
Leggendolo mi sono immedesimata molto nella madre, una donna che improvvisamente viene rapita e imprigionata praticamente in un bunker da un uomo folle. L’istinto di sopravvivenza che emerge e che le fa compiere scelte che mettono davanti a tutto il benessere del figlio, frutto delle innumerevoli violenze subite.
Il ritorno alla normalità però si rivela molto più duro e sfiancante di quanto la donna si aspetti, facendole quasi rimpiangere di essere riuscita a salvare se stessa e il suo bambino.

Buona lettura!

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